Chi vende sa cosa vende?

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Vi svelo un piccolo segreto: la stragrande maggioranza dei venditori non ha la più pallida idea della corretta gestione degli animali che vende! A loro basta vendere e che sia un coniglio, una cavia o un pacco di farina poco importa, il loro scopo è svuotare gli scaffali – pardon – le gabbie per far posto ad altri “prodotti”. Per un commerciante dover vendere un degu, un gerbillo o un criceto sostanzialmente non cambia nulla, sono tutti roditori con 4 zampe e una coda.

Vi consiglieranno lo stesso cibo per tutti (sbagliato), la stessa identica sistemazione (sbagliata) e vi diranno pure che sono animali gregari, vi ritroverete criceti senza occhi, squartati e femmine perennemente incinte.

Oltretutto vendendo cuccioli sempre più giovani diventa impossibile stabilirne con esattezza il sesso, a volte anche i veterinari faticano a farne il sessaggio visitando animali cosi piccini, figuriamoci gente che crede che i porcellini d’India siano dei criceti grassi (si, è capitato anche questo, fidatevi).

Quindi, non stupitevi se dei due conigli che vi hanno venduto assicurandovi al 100% che fossero femmine al quinto/sesto mese di età, una delle due vi fa trovare una sorpresina composta da 6 coniglietti tutti rosa e glabri: Il mio Leo questa notte ha dato alla luce 6 piccoli, dovremo cambiarle nome.

Non gioite di tutta questa ignoranza e di questo menefreghismo, dovreste in verità vergognarvi!

Non scaricate la responsabilità sul ragazzo che ve li ha venduti, come spesso capita, perché sarebbe opportuno, se non doveroso, ogni qualvolta si porta a casa un animale, fissare un appuntamento dal veterinario (esperto in esotici, sia chiaro) per valutarne lo stato di salute e assicurarsi che i due porcellini d’india appena comprati al vivaio siano effettivamente maschi, o che la coniglietta Emily non si trasformi in Emilio.

Perché di animali in cerca di casa ce ne sono fin troppi, e trovo veramente ridicolo che nel 2023 si debba ancora spiegare alle persone che gli animali si accoppiano.

Ma esattamente…cosa pensate che facciano un maschio e una femmina in pieno periodo riproduttivo? Che giochino a briscola? O al gioco dell’oca?

Al massimo a scopa…

E sfatiamo questo assurda credenza che le femmine debbano provare la gioia del parto e dell’essere madri perché per gli animali non funziona così;

si riproducono per garantire alla loro specie di sopravvivere e continuare a esistere, non perché il loro sogno nel cassetto è quello di accasarsi con marito e figli al seguito.

Senza contare che la gestione di un animale in una fase così delicata della sua vita, gravidanza o allattamento che sia, non è una passeggiata e richiede un minimo di competenza, per lo meno di essere seguiti passo passo da persone preparate e capaci.

Anche perché se la madre muore (e capita!) sarete voi a dovervi far carico del benessere dei piccoli, assicurarvi che mangino adeguatamente, saperli allattare con latte specifico, con molteplici poppate nell’arco della giornata, assicurarvi che siano in salute, al caldo e in un ambiente pulito e asciutto.

A questo non pensa mai nessuno, perché nella beata ignoranza in cui si crogiolano innumerevoli proprietari scriteriati, il pensiero dell’ andrà tutto bene la fa da sovrano.

La cosa buffa è che questi cuccioli verranno perfino venduti,  magari con la scusa del devo rientrare della spese e sarei veramente curiosa di sapere esattamente che spese questi fantomatici allevatori abbiamo dovuto sostenere.

Quello che interessata è solo fare le foto pucciose acchiappa like sui social scrivendo:“La mia coniglietta oggi è diventata mamma” così da avere altrettante foto super carine di coniglietti morbidosi e pelosini da prendere in mano, come fossero giocattoli, per poi darli ad altre persone incompetenti perché “10 conigli non riesco a gestirli”.

E come sempre a voi non interessa

Tanto sono solo animali, ma permettetemi…io mi sono un po’ rotta

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